lunedì 11 maggio 2020

PSICOLOGIA: pag. 205 domande

  1. Il processo di deindividualizzazione messo in luce dell’esperimento di Zimbardo, favorito come il fatto di indossare una divisa, di non essere chiamati per nome, di essere riconosciuti unicamente per il ruolo rivestito, dimostra come la consapevolezza del sé vada a diminuire, così come il senso di responsabilità, portando a un sopravvento dei centri emozionali nel cervello, i quali lasciano il controllo a impulsi libidici e aggressivi. Tali impulsi si traducono nel processo di deumanizzazione, corrispondente alla mancata considerazione di una certa categoria di soggetti come appartenenti alla sfera umana. Nei loro confronti viene perpetrata qualsiasi tipo di violenza, in quanto ritenuti non meritevoli degli stessi diritti degli esseri umani. La conseguenza della deumanizzazione è la campagna denigratoria, l’esclusione morale e, nei casi più drastici lo sterminio di una certa popolazione. 
  2. Secondo il sociologo Baumann, la Shoah non è la conseguenza di comportamenti psicopatologici da parte di un gruppo di individui, viene bensì interpretata sotto un diverso punto di vista, concentrandosi maggiormente su aspetti come la struttura e l’organizzazione della società del tempo e i meccanismi di interazione e  di influenza sociale funzionali al raggiungimento di essa stessa. Gli elementi che Baumann prende in considerazione sono principalmente l’esclusione morale, avvenuta mediante la denigrazione e l’esclusione della società, la deumanizzazione, la degradazione. Egli si concentra inoltre su come molti soggetti abbiano giustificato le loro azioni sostenendo di aver semplicemente obbedito a degli ordini, tramite un processo di deresponsabilizzazione individuale. 
  3. Nell’analisi sull’autoritarismo di Reich, egli evidenzia come un evento come la Shoah sia stato possibile attraverso la costruzione di una struttura caratteriale predisposta all’obbedienza, alla sottomissione e alla rinuncia alla critica. In tali termini l’educazione gioca quindi un ruolo di estrema importanza: è proprio alla famiglia che spetta la prima impronta educativa. Fattori come la repressione sessuale o la repressione sociale contribuiscono alla creazione di individui passivi, sottomessi e acritici, più facili dunque da assoggettare ad un sistema come quello della seconda guerra mondiale. Secondo Fromm invece, alla base del consenso al totalitarismo, vi è il carattere autoritario, ossia una formazione psicologica che si caratterizza per componenti sadomasochistiche. Le tendenze masochistiche si manifestano attraverso comportamenti di impotenza e sottomissione a terzi, mentre quelle sadiche si esprimono mediante tre tipi di atteggiamenti: la volontà di rendere gli altri dipendenti da noi, la volontà di sfruttare dominare gli altri, il desiderio di vedere gli altri soffrire. 
  4. Il concetto di “nuda vita“ nella teoria sull’esercizio del potere di Agamben, si riferisce a tutti i soggetti singoli, totalmente esclusi dalla comunità, sui quali veniva esercitato il controllo totale, fino alla decisione di vita o di morte. Gli individui venivano deprivati di ogni dimensione dell’essere, di qualsiasi diritto politico ed erano effettivamente possessori soltanto della propria vita.

lunedì 4 maggio 2020

PSICOLOGIA: pagina 199 domande

  1. Gli esperimenti svolti dallo psicologo statunitense Solomon Asch inerenti al conformismo, ossia la tendenza dell’essere umano di uniformarsi all’opinione di un gruppo, dimostrano come l’influenza sociale abbia un ruolo di estrema importanza: gli esperimenti svolti da Asch su campioni di otto partecipanti, dimostrano come le persone siano estremamente sensibile alle influenze sociali, infatti esse possono addirittura portarci a dubitare della realtà vista e percepita, se le altre persone intorno a noi sostengono opinioni diverse. 
  2. I fattori principali che incidono sul grado di conformità di un gruppo sono i seguenti: La dimensione del gruppo: il massimo della conformità è raggiunto nel momento in cui un gruppo è composto da almeno tre persone; L’interazione futura: la conformità sarà maggiore quanto più il soggetto riterrà che i rapporti con il gruppo avranno effetti sul suo futuro; L’ambiguità dello stimolo: nel momento in cui ci si trova di fronte ad un giudizio ambiguo, la tendenza al conformismo aumenterà; La trazione verso il gruppo: se un individuo desidera fortemente entrare a far parte di un gruppo tenderà ad uniformarsi ad esso e alle opinioni proposte dai membri; 
  3. Il conformismo risulta incentivato da numerosi fattori, per esempio il rinforzo: se le risposte sono premiate, si andrà a verificare una tendenza da parte dei singoli ad assecondare la maggioranza. Un altro fattore è lo status sociale, infatti ciò che traspare dagli studi è che le persone appartenenti ad uno status medio mostrano una più alta tendenza al conformismo.Pur di non correre il rischio di essere esclusi dal gruppo essi mettono da parte le proprie idee, seppur giuste. Chi fa parte invece di status sociale basso, può permettersi una maggiore libertà, infine chi fa parte di uno status alto presente la consapevolezza di poter professare qualsiasi tipo di opinione. Il conformismo è inoltre fortemente legato all’autostima e l’autoefficacia, ossia la capacità di organizzare le proprie azioni al fine di raggiungere gli scopi desiderati.
  4. Dall’esperimento condotto da Milgram riguardo all’obbedienza all’autorità, traspaiono diversi meccanismi di adattamento. Il soggetto si concentra sugli aspetti tecnici dell’attività, cercando di svolgere al meglio il compito a lui affidato, senza tenere in considerazione le conseguenze delle proprie azioni. La responsabilità viene delegata a terzi, attribuita dunque all’autorità. All’Esperimento vengono inoltre attribuite qualità impersonali, i soggetti obbediscono ad una sorta di imperativo, che trascende la loro volontà. Molti manifestano dubbi o dissensi ma non traducono in azione queste loro opinioni.