sabato 4 gennaio 2020

PEDAGOGIA: Natura dei bambini di Silvio Antoniano



Il brano "Natura dei bambini", è parte dell'opera "Tre libri dell'educatione christiana de'figliuoli", pubblicata da Silvio Antoniano nel 1584. L'opera, da subito divenuta per quasi tre secoli, punto di riferimento per famiglie ed educatori cattolici, ribadisce la centralità della famiglia offrendo in particolare ai genitori, consigli sulla crescita dei propri figli.
In tale brano Antoniano parte affermando come la natura umana sia di per sé corrotta dal peccato originale e come, seppur ogni età consti dei propri difetti e vizi, in particolare la fanciullezza ne sia colma. Secondo Antoniano è dunque opportuno che il padre sia rigido durante l'infanzia in quanto è proprio in questo periodo che si scopre la naturale inclinazione del bambino; il padre dovrà moderare i vizi del figlio tramite l'educazione e dovrà correggerne i difetti tramite osservazioni e critiche costruttive. Egli dovrà peraltro aiutare il figlio ad essere fedele alle proprie inclinazioni naturali per favorire un suo efficace sviluppo futuro.
Riferendosi poi propriamente all'età della fanciullezza, Antoniano riporta la sua visione dei bambini, descrivendoli come creature dedite all'ozio e ai giochi e, pertanto riluttanti nei confronti dell'impegno scolastico che li distoglie dai loro desideri oziosi. Egli li descrive inoltre come creature dedite alla finzione e a mentire, a peccare di gola e a desiderare qualsiasi cosa diventando capricciosi se questa non gli viene data.

PEDAGOGIA: la ratio studiorum della compagnia di Gesù



La Ratio Studiorum era un ampio documento formato da 30 capitoli in cui erano definite le regole che professori, superiori e alunni erano obbligati a seguire. Le regole riguardavano gli orari, la lingua, la modalità di correzione dei compiti, lo svolgimento delle lezioni e il tempo dedicato al consolidamento delle nozioni impartite.
 Il brano riporta in due capitoli (14/15) le regole inerenti all'orario:
14. orario la ripartizione delle materie nelle diverse ore a disposizione dovrà essere costante e dovranno essere presenti almeno 2 ore per lo studio della retorica e 4 ore in totale per lo studio degli autori classici e di altre discipline.
15. mutazioni dell'orario all'interno dell'orario sono possibili eventuali modifiche per esempio nella disposizione delle ore ma le attività complessive devono rimanere identiche.
Per quanto riguarda invece la didattica i punti che la regolano sono ben 5:
18. uso del latino tutti nella classe hanno l'obbligo di usare la lingua latina, nel caso in cui venisse fatto uso della lingua materna, verranno inflitte pesanti punizioni.
22. metodo di correzione nella correzione del compito scritto, l'insegnante dovrà segnalare gli errori commessi e interrogare l'alunno su questi ultimi. Gli errori vanno corretti pubblicamente e i ragazzi devono recitare la regola che hanno errato. Infine è necessario lodare gli studenti che hanno compiuto un lavoro perfetto. Durante la procedura di correzione tutti gli alunni dovranno ricopiare lo scritto corretto e a fine lezione darne una copia all'insegnante.
25. ripetizione la ripetizione va svolta quotidianamente e riguardo alla lezione precedente. Essa viene realizzata o da un unico membro tramite un discorso continuo, oppure da un gruppo e dunque suddivisa in parti. Iniziano gli studenti migliori per poi procedere con gli altri.
26. la ripetizione del sabato ogni sabato vengono ripetute tutte le lezioni settimanali tramite interrogazioni con un premio finale per coloro che avevano ricevuto buoni risultati.
27. la lezione Nella lezione l'insegnante dovrà precedentemente prepararsi tramite la lettura di libri e la stesura di un discorso da seguire durante la spiegazione, quindi senza alcuna improvvisazione. La lezione dovrà strutturarsi nel seguente modo:
1. lettura ad alta voce del brano;
2. esposizione dell'argomento e di eventuali collegamenti con altri brani;
3. analisi del brano, paragrafo per paragrafo, unita alla parafrasi, realizzata o in un latino più semplice o nella lingua locale;
4. osservazioni finali sul brano e il messaggio;

venerdì 3 gennaio 2020

PSICOLOGIA: Il corpo alimentare di G. Pietropoli Charmet





All'interno dell'opera "I nuovi adolescenti", Charmet realizza un analisi delle nuove generazioni, concentrandosi principalmente su due modi opposti con cui alcune ragazze di oggi vivono il periodo adolescenziale. Nel primo caso, ci si trova di fronte a ragazze chiamate dall'autore "isteriche", le quali puntano tutto sulla capacità seduttiva della loro corporeità, le quali si espongono sulla scena sociale in maniera vistosa e che sicuramente non passa inosservata: esse fanno leva su trucchi e trattamenti cosmetici, oltre che un certo codice di abbigliamento, il tutto finalizzato ad attirare l'attenzione unicamente sul proprio lato estetico. Dall'altro lato troviamo invece delle ragazze che perseguono un'ideologia totalmente diversa, se non persino opposta alla precedente, le cosiddette "anoressiche": esse sono votate al dimagrimento radicale, spesso abbigliate in modo dimesso, bandiscono ogni iniziativa che comporti la bellezza e la sessualità e puntano ad affrontare la società portando avanti un'ideologia secondo cui ci si possa affermare in società per il proprio lavoro mentale e non per la propria fisicità. I due contrapposti progetti, si trovano in una situazione di guerra culturale e ideologica ma entrambi finiranno per essere nient'altro che il loro corpo. A lungo andare i risultati sortiti da entrambe saranno però simili: entrambe, una perché eccessivamente concentrata sulla propria cura estetica e l'altra perché consumata dall'eccessivo dimagrimento, riusciranno ad affermarsi con fatica nella società e verranno anzi ampiamente criticate.  

PSICOLOGIA: La deformazione del sogno di S. Freud









All'interno dell'opera "l'interpretazione dei sogni", da cui il brano "la deformazione dei sogni" è tratto, Sigmund Freud espone la sua tesi secondo cui, nei sogni, si trovi l'appagamento di un desiderio irrealizzato nella vita reale. In particolare egli avvalora la sua tesi di fronte ad alcune obiezioni rivoltegli dai pazienti, precisamente vengono riportati 3 racconti.
PRIMO RACCONTO
Una paziente, la quale viveva un tormentato rapporto con la suocera, narra a Freud di un sogno che le vedeva in villeggiatura insieme in un paese di campagna. Vista l'inimicizia presente tra le due e anzi il costante desiderio di allontanamento dalla suocera manifestato dalla paziente, il sogno risultava essere una contraddizione alla teoria sui sogni esposta da Freud e inconsciamente esprimeva il desiderio della paziente di mettere lo psichiatra nella condizione di avere torto. Esaminando la logica del sogno per trarne un'interpretazione, Freud realizza un parallelismo tra il desiderio di metterlo nel torto e un avvenimento reale più serio relativo alla vita della paziente. In quel periodo Freud aveva infatti individuato nel passato della donna un periodo di particolare rilevanza per la sua malattia e, non volendo lei accettare la situazione aveva desiderato che il medico avesse torto. Così facendo il desiderio del torto era stato tramutato nel sogno nel viaggio con la suocera che corrispondeva dunque alla volontà che il periodo di sviluppo della malattia non si fosse mai verificato.
SECONDO RACCONTO
Freud in questo caso realizza una supposizione: un giorno un suo ex compagno di classe sente, durante una serata tra amici, l'esposizione della teoria di Freud secondo cui il sogno è l'appagamento del desiderio. Quella notte l'uomo, che lavorava come avvocato, sogna di perdere tutte le cause e il mattino seguente si rivolge a Freud per narrargli l'accaduto. Freud non dimostra particolare interesse per il fatto ma successivamente né realizza per conto proprio un'interpretazione che rimanda a vecchi tempi in cui lui e l'amico erano compagni di classe. Freud era sempre stato il migliore della classe e l'amico uno studente nella media: probabilmente una reminiscenza del desiderio di superare Freud nei suoi risultati scolastici e vederlo dunque fallire, si era manifestata nel sogno come la volontà di contraddirlo nella realtà della sua ultima teoria, negandone dunque il funzionamento.
TERZO RACCONTO
Nel terzo racconto Freud realizza un'interpretazione di un sogno sulla base della conoscenza della vita passata di una sua giovane paziente la quale gli presenta un sogno legato ad un'obiezione alla sua teoria. Ella racconta di aver sognato la morte del secondogenito della sorella maggiore, la quale aveva già precedentemente perso il primogenito, Otto, al quale lei era molto più affezionata. La paziente si chiedeva dunque cosa il sogno potesse significare. Freud, sulla base della conoscenza della sua vita passata, potè velocemente realizzare un'interpretazione del sogno: la paziente era cresciuta a casa della sorella maggiore, luogo dove aveva incontrato un letterato del quale si era innamorata e con il quale sarebbe dovuta convolare a nozze se non fosse per la decisione della sorella maggiore di sventare il matrimonio e di non invitare più l'uomo nella dimora. La paziente e l'amato non avevano dunque più avuto la possibilità di vedersi se non appunto nell'occasione dei funerali di Otto. La ragazza divenuta poi adulta aveva continuato ad assistere alle conferenze dell'uomo per vederlo e proprio la sera successiva a quella del sogno sarebbe dovuta andare ad un concerto a cui anche il letterato avrebbe preso parte. Freud interpreta dunque il sogno come l'impazienza della donna di rivedere l'amato, infatti se si verificasse nuovamente la morte del figlio della sorella maggiore, loro due potrebbero rivedersi in occasione del funerale. Per mascherare il desiderio la paziente fa inoltre un sogno in cui ci si trova in una situazione particolare, in cui non ci si dovrebbe concentrare sull'amore bensì sul dolore per il lutto. Probabilmente questo tipo di parallelismo viene realizzato anche perché nella situazione precedente, della perdita di Otto, la paziente aveva provato la stessa gioia di vedere l'uomo amato nonostante il triste avvenimento.