domenica 29 settembre 2019

PEDAGOGIA La Ratio Studiorum

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I gesuiti stabilirono un rigido programma scolastico, prodotto da una lunga serie di sperimentazioni i cui risultati venivano discussi e modificati nei loro difetti. Nel 1599 venne elaborato il definitivo programma di studi: la Ratio studiorum, un ampio documento che regolava le regole, i programmi, gli orari, la didattica e le norme di comportamento all'interno dei collegi gesuiti. Il piano di studi era identico per ogni collegio, così da facilitare gli allievi in eventuali trasferimenti. Gli insegnanti erano di varia provenienza ma tutti all'interno del collegio utilizzavano la lingua latina. La struttura scolastica era piramidale e prefigurava quella assunta ad oggi dallo stato. Gli scolari erano distinti in esterni, ossia laici e scolastici, coloro che volevano entrare nell'ordine. Il loro corso di studi si articolava in 3 fasi: la prima era il corso umanistico seguito da quello filosofico e da quello teologico. CORSO UMANISTICO: iniziava tra i 10 e 12 anni ed era incentrato sullo studio della grammatica durante i primi 3 anni, un anno di umanità e un anno di retorica. Questo corso era funzionale all'assimilazione della lingua greca e latina, fondamentali per potersi muovere liberamente negli ambienti colti dell'epoca oltre che allo studio dei grandi autori classici.
CORSO FILOSOFICO: paragonabile al triennio del liceo classico, prevedeva lo studio della logica, della fisica, della cosmologia, della matematica e dell'etica.
CORSO TEOLOGICO: una sorta di corso universitario accessibile unicamente a coloro che avrebbero preso i voti e che prevedeva lo studio delle Sacre Scritture, della lingua ebraica e della teologia morale e dogmatica.
Essi introdussero inoltre diverse novità didattiche nella Ratio Studiorum, tra queste:
- la divisione degli alunni in classi a seconda dell'età;
- la gradualità dell'insegnamento e l'attenzione per le inclinazioni personali dei sinoli individui;
- la presenza di un unico docente;
- la presenza di esami per passare al corso successivo;
- l'utilizzo di premi e punizioni;
- l'obbligo di utilizzare la lingua latina;
- lo studio a memoria, i temi o composizioni scritte e la discussione pubblica;

PEDAGOGIA i gesuiti





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Durante la Riforma cattolica sorsero nuovi ordini religiosi, tra essi una delle più importanti è la compagnia del Gesù , fondata da Ignazio di Loyola per fini missionari e di "cattolicizzazione" del mondo. I gesuiti, aderenti alla compagnia, erano caratterizzati da una profonda cultura, per prendere i voti infatti dovevano aver studiato filosofia, teologia e un terzo ramo del sapere. Essi dovevano inoltre essere dotati di una piena maturità del carattere data dalla preghiera e dalla riflessione. Ignazio di Loyola, data la crisi che le università dell'epoca stavano affrontando, decise di aprire dei collegi appositi per la formazione dei futuri membri dell'ordine. Successivamente, a causa dell'alto numero di richieste, i collegi vennero aperti anche ai laici provenienti da ceti alti.

PEDAGOGIA riforma protestante e riforma cattolica



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La società del Quattrocento è una società profondamente religiosa, soprattutto per quanto riguarda la parte di popolazione più ampia ossia quella delle classi sociali basse, essi praticavano una devozione semplice spesso fondata sulla superstizione. Accadeva non di rado che ricchi mercanti, pentiti dall'accumulo di ricchezze avuto nel corso della propria vita, prima di morire lasciassero lasciti ai poveri. Fu proprio durante questo periodo che si andò incontro alla Riforma cattolica, iniziata in realtà già in precedenza. L'autorità papale era stata messa in crisi già dal periodo avignonese ed erano state favorite le dottrine conciliaristiche che predicavano la superiorità del concilio sul papa. Nel 1545 per evitare che tali dottrine prendessero il sopravvento, venne istituito il Concilio di Trento che, per cause esterne, si concluse diversi anni dopo. Tramite il concilio vennero riaffermate le verità della fede cattolica e venne ristabilita la saldezza della dottrina cattolica, messa in crisi dalle dispute teologiche e dalle contestazioni filosofiche. Venne inoltre affermata l'importanza delle opere e il ruolo della Grazia, vista come un agente che sostiene l'individuo nella propria vita morale cooperando con lui e la preghiera. Infine si stabilì il dovere della Chiesa di insegnare e avviare al bene tutti gli esseri umani, educandoli alle virtù cristiane, partendo dalla formazione ecclesiastica.

PSICOLOGIA L'Io e le pulsioni

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L'Io nella sua quotidiana lotta per il dominio delle pulsioni, deve attuare dei meccanismi di difesa per proteggere la nostra integrità psichica; i principali sono:
la RIMOZIONE: i contenuti ritenuti inaccettabili dalla nostra coscienza, vengono cancellati da essa ma si ripercuotono inconsciamente sui nostri comportamenti.
la SUBLIMAZIONE: canalizzazione dell'energia sessuale verso obiettivi socialmente utili. Le pulsioni vanno dunque indirizzate verso attività come lo studio, il lavoro o la produzione artistica.
la FORMAZIONE REATTIVA: si viene a sviluppare un comportamento opposto rispetto a quello precedentemente inibito;
la PROIEZIONE: attribuzione della causa di propri comportamenti negativi a terzi. Questo meccanismo è alla base delle fobie, la cui causa è infatti attribuita ad agenti esterni quado in realtà deriva da una propria pulsione inconscia.
la NEGAZIONE:  rifiuto di affrontare realtà passate dolorose che affiorano nel presente magari tramite la produzione onirica.
la RAZIONALIZZAZIONE: giustificazione razionale di un determinato comportamento e conseguente negazione dell'impulso che lo ha generato.

PSICOLOGIA civiltà e pulsioni




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Nella sua opera "Il disagio della civiltà", Freud analizza il rapporto tra l'individuo e la società. Egli pone alla base la sostanziale infelicità della vita umana: la civiltà prevede infatti una parziale rinuncia alla soddisfazione delle pulsioni a favore dell'adesione al patto sociale che è alla base della costruzione di una normale comunità sociale. La civiltà è il risultante della sublimazione delle pulsioni: nel momento in cui infatti le energie libidiche non sono utilizzate a scopo sessuale, esse possono essere indirizzate verso obiettivi socialmente utili. Dunque è proprio tramite la sublimazione che ogni individuo può raggiungere la propria felicità e realizzazione personale.

PSICOLOGIA I luoghi della psiche



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Secondo Freud la psiche umana è dominata da due diversi tipi di pulsioni: Eros, le pulsioni libidiche e Thanatos, le pulsioni di morte. Esse sono costantemente in lotta tra loro così come lo sono anche le 3 istanze di cui la nostra psiche si compone: Io, Es e Super-io. Le 3 istanze per garantire all'individuo la sanità mentale, devono equilibrarsi tra loro: l'Io deve attuare l'adattamento alla realtà controllando le pulsioni provenienti dall'Es e le "regole" imposte dal Super-io. Nel caso in cui venga a prevalere l'Es, il soggetto presenterebbe dei comportamenti socialmente inaccettabili, mentre nel caso di una prevalsa del Super-io si potrebbe andare incontro allo sviluppo di nevrosi, date dall'eccessiva repressione delle pulsioni. L'Io svolge dunque all'interno della psiche umana il ruolo più difficile e contemporaneamente il più importante; deve infatti soddisfare in maniera equilibrata le esigenze di 3 "padroni", il mondo esterno, il Super-io e l'Es. Esso è centrale nel processo evolutivo individuale e la sua lotta per il controllo dei conflitti psichici traspare tramite le abilità e competenze che il soggetto sviluppa. In tali termini un ruolo centrale nella vita di ognuno è ricoperto dalla rimozione, ossia un meccanismo di difesa per cui emozioni o eventi rimossi, seppur dimenticati continuano ad esercitare una notevole pressione nell'inconscio influenzando il soggetto e i suoi comportamenti.  

venerdì 20 settembre 2019

SOCIOLOGIA l'istituzionalizzazione e l'oggettivazione





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Solitamente l'agire umano e di conseguenza le relazioni sociali, tendono a svolgersi secondo schemi sempre uguali, seguendo dunque comportamenti-tipo che vengono considerati validi indipendentemente da chi li compie e per il fatto di riprodurre alcuni aspetti caratteristici della vita sociale. L'istituzionalizzazione avviene infatti nel momento in cui una relazione sociale assume le caratteristiche di un modello di comportamento indipendente dalla persona che lo esercita e universalmente valido. Tale processo è chiaramente alla base di tutte le posizioni sociali stabili con cui ci confrontiamo quotidianamente, si pensi per esempio al conducente di un bus ecc...
Il processo di istituzionalizzazione giunge al suo compimento nel momento in cui un'azione o una relazione diventa un oggetto esterno all'individuo e si è dunque oggettivata. Le istituzioni sociali si formano quindi, quando un sistema di azioni ha un valore indipendente da chi lo compie. Da esse scaturiscono dunque i comportamenti istituzionalizzati ( chiedere consiglio all'anziano del villaggio), ruoli istituzionalizzati ( professioni o ruoli dei genitori), funzioni (stretta di mano) e rapporti (matrimonio) e dalla loro combinazione si formano le organizzazioni sociali. Le istituzioni sociali vanno a determinare la vita dell'individuo in maniera profonda, ne limitano infatti la libertà individuale e ne organizzano la vita. Il concetto era già stato precedentemente preso in considerazione da Emile Durkheim che aveva analizzato la società come un meccanismo indipendente dal singolo individuo e coercitivo  nei confronti di quest'ultimo

PSICOLOGIA le fasi della sessualità e le nevrosi secondo Freud




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Nel 1905 Sigmund Freud pubblica i "Tre saggi sulla teoria sessuale", suscitando così nella popolazione reazioni di scandalo: nei testi egli andava infatti ad ipotizzare la presenza di un'energia sessuale nei bambini, esistente fin dalla nascita. Essa non coincide con la consapevolezza delle funzioni del proprio corpo, bensì con una costante ricerca del piacere che va a coinvolgere diverse parti del corpo e che si lega alla realizzazione dei bisogni primari. 
La sessualità è divisa in 4 fasi fondamentali: 
FASE ORALE, si verifica nel primo anno e mezzo di vita e le attività che la riguardano sono quelle relative per esempio alla suzione. 
FASE ANALE, va dall'anno e mezzo ai 3 anni circa, il bambino trae piacere dalla capacità di tendere e distendere il muscolo dello sfintere. 
FASE FALLICA, dai 3 ai 6 anni di vita, possibile sviluppo di complessi come quello edipico. 
PERIODO DI LATENZA, va dai 6 agli 11 anni, gli impulsi sessuali vanno ad assopirsi. 
La sessualità culmina infine con il raggiungimento della genitalità adulta che prevede una riorganizzazione più consapevole della propria sessualità. 
Il passaggio tra le varie fasi implica un processo di maturazione, che se non dovesse verificarsi in modo corretto, potrebbe dar luce a regressioni alle fasi precedenti. Possibile è anche che un individuo che ritiene di ottenere particolare soddisfazione da una particolare fase decida, più o meno consciamente, di fissarsi su di essa, evitando dunque di progredire. Freud vede proprio in questi due processi di regressione e fissazione le basi di perversioni quali il feticismo, il masochismo e il sadismo. All'opposto delle perversioni, vengono poste da Freud le nevrosi: l'individuo nevrotico reprime le sue pulsioni sessuali, a tratti rimuovendole e a tratti mascherandole, per poi farle fuoriuscire sotto forma di sintomi. 
Esistono inoltre due tipi di pulsioni originarie: le pulsioni Eros, che mirano alla vita e alla sua conservazione e le pulsioni Thanatos, ossia le pulsioni di morte che mirano a comportamenti autodistruttivi. Il punto che conservano in comune è la tendenza di entrambe a scaricare l'eccitazione e ripristinare uno stato di equilibrio: le prime tramite la realizzazione del bisogno, le seconde tramite il suo respingimento.  
Secondo Freud l'aspetto sessuale risulta essere dunque quello centrale della vita di ogni essere umano, fin dalla nascita. Sono a parere suo le pulsioni sessuali a manovrare il comportamento umano, anche nel momento in cui queste devono uniformarsi al principio di realtà, visto anch'esso come finalizzato al raggiungimento del piacere. 

mercoledì 18 settembre 2019

PSICOLOGIA l'interpretazione dei sogni

simbolo





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Tramite il suo libro "L'interpretazione dei sogni", pubblicato nel 1899, Freud inizia a farsi conoscere dal grande pubblico e pone, tramite le sue idee, le basi del modernismo, corrente di pensiero che nel giro di pochi anni avrebbe cambiato radicalmente il diciannovesimo secolo.
Nel libro, Freud spiega come i sogni, i lapsus o le dimenticanze, siano elementi che colpiscono sia l'individuo nevrotico, sia quello sano: le modalità di funzionamento psichico sono le stesse.
In tali termini, il sogno assume un ruolo estremamente rilevante per quanto riguarda l'esplorazione dell'inconscio in quanto ne è diretta rappresentazione. Infatti nel corso del sonno, le "difese" si abbassano e gli elementi rimossi invadono la coscienza. Perché questi siano accettati, il sogno deve però trasformarli in parte. Tale trasformazione, da contenuto latente a contenuto manifesto, è parte del lavoro onirico. All'interno del sogno sono frequenti lo spostamento e la condensazione: molti elementi vengono collegati anche se apparentemente sembrerebbero slegati. Forte è inoltre la presenza di diversi tipi di simboli che si rifanno all'esperienza umana in generale. Tramite l'analisi dei contenuti latenti e tramite le libere associazioni fatte dal paziente, è possibile arrivare ai desideri inconsci e ai traumi rimossi.
Anche lapsus e distrazioni non sono affatto fenomeni casuali: essi sono il frutto di intenzioni inconsapevoli e motivazioni inconsce.

PSICOLOGIA la psicoanalisi





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La teoria psicoanalitica è identificabile come un modello complesso che indica un procedimento per l'indagine di processi mentali, un metodo per la cura delle nevrosi oltre che una disciplina scientifica. Tramite la psicoanalisi si ha dunque una concezione antropologica dell'uomo che permette quindi di studiare attentamente l'Io, la sua origine, il rapporto con gli altri individui, con la società e con la cultura. Secondo Freud lo sviluppo dell'uomo è dato da pulsioni, ossia degli elementi inconsci che vanno ad influenzare il soggetto sotto numerosi aspetti, tra cui comportamenti, pensieri e sentimenti. Sostanzialmente, dietro ad atteggiamenti razionali, esistono in realtà fattori a noi sconosciuti che esercitano la loro influenza. Tali fattori sono riuniti sotto il nome di "inconscio", una forza impersonale che si forma durante l'infanzia e di cui traspaiono solo alcuni frammenti in alcuni momenti.
Freud suddivide inoltre la vita psichica in due processi: processo primario e processo secondario.
Il primo riguarda l'attività dell'inconscio, che tende al soddisfacimento immediato dei bisogni e degli istinti primari. Il secondo è invece identificabile come il processo durante il quale l'Io si adatta alla realtà riuscendo rinunciare al bisogno di appagare i propri istinti in maniera immediata. Nel caso del bambino, infatti, egli, con il passare del tempo, diventa sempre più capace di controllare il proprio bisogno di soddisfare il principio di piacere e si avvicina dunque sempre maggiormente al principio di realtà.

PSICOLOGIA Sigmund Freud biografia


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Sigmund Freud nasce a Freiberg in Moravia nel 1856 da famiglia ebraica. 4 anni dopo si traferisce con la famiglia a Vienna, città in cui compirà i suoi studi. Nel 1881 consegue una laurea in medicina e intraprende il percorso della ricerca, che gli consentirà di incontrare uno tra i suoi più importanti maestri, Ernst Willhelm von Brucke. Dopo aver abbandonato il percorso della ricerca, inizia a dedicarsi alla professione clinica che esercita all'ospedale di Vienna. Proprio in tale sede avvia una sperimentazione sulla cocaina intesa come alternativa alla morfina; verificandone però gli effetti di dipendenza (anche sulla sua stessa persona), cessa di farne uso. A partire dal 1886, aprendo uno studio, inizia a praticare l'ipnosi relativamente alla terapia per il trattamento delle isterie. Alcuni anni più tardi, precisamente 10 anni dopo, Freud abbandona anche questa pratica a favore della psicoanalisi, termine che utilizza per la prima volta nel 1896 e che si basa su l'interpretazione di sogni, lapsus e battute per comprendere i vissuti inconsci. Muore nel 1939 a Londra, in fuga dai nazisti.