Lo psicologo tedesco Ulric Neisser Sostiene l’esistenza di diversi tipi di sè, dipendenti dalle diverse influenze subito dal bambino durante il periodo di sviluppo.
Il sè ecologico: Esso deriva dall’interazione con l’ambiente fisico e ha origini precoci, infatti già a tre mesi il bambino percepisce lo stesso tipo di mondo che percepiscono gli adulti, composto da distinti soggetti di cui il sé è appunto uno di questi.
Il sè interpersonale: È il risultato delle interazioni con altri soggetti, in cui l’individuo percepisce gesti, parole, espressioni. Esso si verifica intorno ai due e i quattro anni, momento in cui il bambino acquisisce una teoria della mente umana.
Il sè esteso: Si basa su quanto l’uomo ricorda della propria storia personale, sui suoi vissuti. Esso si attua per esempio anche nel momento in cui qualcuno racconta di sue memorie di esperienze passate ad altri.
Il sè privato: Si manifesta intorno ai quattro anni ed emerge quando il bambino si rende conto di essere l’unico a provare certe emozioni in una determinata situazione.
Il sè concettuale: Contribuisce a tenere insieme gli altri 4 sè, formando un’immagine dell’individuo omogenea e coerente. Corrisponde all’idea che ognuno di noi ha di se stesso, all’autopresentazione.
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