sabato 19 ottobre 2019

PSICOLOGIA Carl Gustav Jung

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Carl Gustav Jung è figlio di un pastore protestante, il quale nel 1906 inizia ad intrattenere un rapporto epistolare con Freud, uomo che lo aveva da sempre affascinato per via della sua famosa teoria sulla psicoanalisi. Tra i due si instaura un rapporto sempre più stretto che produrrà però due visioni opposte su molti versanti. La differenza alla base dei due psichiatri sta nell'obiettivo delle teoria: se infatti secondo Freud, la psicanalisi è necessaria a far riemergere i contenuti rimossi per porli sotto il controllo dell'Io, per Jung la situazione è differente, egli ha infatti una concezione finalistica e vede la vita come un percorso di realizzazione del sé. La loro separazione è inoltre evidente anche nella concezione della libido: secondo Jung infatti essa non è riconducibile alla sola energia sessuale, bensì è da ricondurre ad un'energia vitale più generale. Per di più, sono presenti differenze anche per quanto riguarda l'inconscio che non si esaurisce più ai contenuti rimossi, ma è un inconscio collettivo, dato dagli archetipi. Gli archetipi sono disposizioni psichiche di natura collettiva. Tra i principali archetipi troviamo: 
-l'ANIMA: costituisce le componenti femminili nella personalità maschile (sensibilità, intuizione); 
-l'ANIMUS: parte maschile nella personalità femminile (forza, determinazione);
- la PERSONA, ossia l'immagine pubblica, il ruolo che giochiamo con gli altri;
- l'OMBRA, componente psicologica irrazionale e istintiva, portatrice di energie creative ma al tempo stesso va tenuta sotto controllo;
Tra le principali opere di Jung troviamo l'opera dei Tipi Psicologici; in essa sono spiegate le modalità di atteggiamento nei confronti del mondo esterno e interiore. Jung individua 2 orientamenti principali: l'estroversione e l'introversione. L'estroverso canalizza le sue energie verso il mondo esterno mentre l'introverso si concentra maggiormente sul proprio mondo interiore. Ai due orientamenti sono abbinate 4 funzioni psicologiche:
1) il pensiero: funzione razionale che consente la comprensione della realtà; 
2) il sentimento: funzione razionale che rivela ciò che è spiacevole e ciò che è piacevole; 
3) la sensazione: funzione irrazionale che indica la percezione sensoriale; 
4) l'intuizione: funzione irrazionale che indica la provenienza e il fine di una cosa; 
In ognuno di noi sono presenti tali funzioni, alcune in minor parte ed altre in parte più consistente. La vita psichica è dunque conflittuale. 
Secondo Jung la vita va improntata alla realizzazione del Sé, un processo da lui chiamato come individuazione. Uno dei suoi motti più famoso è infatti "diventa chi tu sei". 
Può accadere che l'individuo non riesca però ad adattarsi alla realtà, non riuscendo a soddisfare le sue esigenze e andando così incontro alla formazione di nevrosi. Queste ultime si generano conseguentemente alla nascita di complessi che dominano la vita del soggetto nevrotico. La terapia per la loro cura si basa sul recupero dei contenuti inconsci per ottenere indicazioni sulla via da seguire per il proprio futuro. La terapia utilizza inoltre l'interpretazione dei sogni. I sogni non sono intesi come espressione dell'inconscio ma sono frutto di immagini simboliche date dagli archetipi. Jung non distingue in contenuto latente e contenuto manifesto e vede il sogno come contenitore di indicazione per la propria vita e come elemento premonitore.   


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